Dopo una settimana di mostre, performance e workshop, si conclude giovedì 22 ottobre l’esperienza del collettivo artistico giapponese Magure, ospitato dall’ex Asilo Filangieri. Il collettivo di Osaka ha scelto di presentare una collettiva multimediale ispirata al famoso concetto junghiano di “sincronicità” ovvero quel principio di nessi acausali che consiste in un legame tra due eventi che avvengono in contemporanea, connessi tra loro in maniera non causale.
In “Synchronicity” l’idea è proprio quella di sfruttare la sincronicità come la più euristica chiave di lettura del movimento del reale, attraverso l’interazione fra diversi artisti, linguaggi e media differenti, cercando di tracciare un ipotetico non-luogo creativo che faccia da collegamento tra Napoli e Osaka. All’Asilo, oggi fiorente comunità artistica e lungimirante esempio di autogestione, l’allegra brigata giapponese ha proposto una serie di opere che vanno dalle opere pittoriche, alle meravigliose installazioni di Mitsuru Kadono, aka Blu Artist, che ha progettato un labirinto di bolle blu, al dragone di carta realizzato da Takada Yuhei, ai vestiti ed accessori sempre di carta della newspaper woman Miyuki Nishizawa, per poi attraversare gli eleganti ed ermetici specchi di mirror of sense e concludendo con le video installazioni realizzate ad Osaka, in cui spicca la ripresa di una singolare cerimonia del pene e soprattutto l’ignaro contributo artistico dei poliziotti che arrestano celebrazioni e feticcio, prendendo distanze e misure della singolare divinità.
Come nei diversi esempi di sincronicità, l’appartenenza ad un medesimo contesto o contenuto significativo, è appunto il nesso acausale che lega elementi di per sé autonomi, così nella collettiva Magure la poetica di ogni artista, pur esprimendosi in una sua propria linea di comunicazione artistica, si esprime all’unisono con quella del gruppo, come in un variopinto coro polifonico di arte contemporanea. Ogni opera esprime questo concetto attraverso un particolare fondante, una traccia, che rende possibili queste associazioni simboliche. Ciò che ne consegue è l’ingresso in una sorta di giappotopia, una dimensione tra sogno e reale, tra tradizione e innovazione, in cui elementi asiatici ed occidentali si fondono in un’allegra promiscuità di stili e media.
L’obiettivo della mostra e del collettivo Magure, fortemente voluta dalle artiste Tomoko Tomy Tamura e Celesta Bufano, è stato, soprattutto, quello di creare un ponte tra la città di Osaka e Napoli, nonostante le differenti culture, linee di pensiero e tradizioni, avviando e stimolando uno scambio culturale ed artistico, come in occasione della performance della danzatrice giapponese Aya Lida e Alessandro Schiattarella. Ancor più durante i workshop, l’alchimia dell’arte ha reso tangibile questa sorta di a-temporalità che ha messo in stretta connessione le due città. In particolare, la promozione di un’arte ecologica, basata sul riciclo e il riutilizzo, sembra avere una maggiore valenza proprio in funzione di quella riscossa, anzitutto culturale e sociale, dai terribili problemi legati allo smaltimento dei rifiuti che hanno così pesantemente inflazionato l’immagine di Napoli.
Il Giappone, in fondo, non è poi così lontano e per arrivarci basta un dragone di carta con cui spiccare il volo.
Il collettivo artistico MAGURE :
Tomoko Tomy Tamura, Aya Iida, Kazuto Harmonism Kojima, Hiromi Moegi, Yuhei Takada, Chimchim Fujiwara, Poppy Nakadoi, Kei Karitani, Mitsuru Kadono, Genta Yasui, Miyuki Nishizawa
Dettagli dell’evento
Synchronicity
Quando: dal 16 al 22 ottobre 2015
Dove: Ex Asilo Filangieri Vico Giuseppe Maffei, 04 – Napoli
Orario: dalle 10.00 – 21.30
Ingresso: gratis